Hai fatto un incidente e l’altro conducente vuole ingannarti? Questa truffa è pericolosa, come difenderti

Bastano pochi e semplici passi da seguire per potersi difendere dalla truffa dell’incidente in auto. Meglio conoscerli perché in Italia sta spopolando

Sempre più conducenti si stanno ritrovando in una situazione bruttissima e in cui è difficile saper reagire nella maniera più adeguata. Talvolta, farsi ingolosire da una soluzione repentina ed economica può essere la decisione più sbagliata, quindi meglio affidarsi alle normative vigenti per poter uscire fuori da una situazione che risulta essere molto fastidiosa.

Hai fatto un incidente e l'altro conducente vuole ingannarti? Questa truffa è pericolosa, come difenderti
Incidente – Biorace.it

In Italia, da diverso tempo, sta spopolando una truffa riguardante i conducenti delle auto, i quali si ritrovano a dover affrontare una situazione alquanto truffaldina. In effetti, dopo aver commesso un piccolo incidente, può succedere che un conducente voglia ingannarne un altro. Spesso e volentieri, poi, viene anche coadiuvato da parte di un suo complice, ben addestrato per compiere il raggiro.

Difronte a un sinistro, ogni persona dovrebbe immediatamente informare la sua compagnia assicurativa, cosi da far prendere il via a un’indagine riguardante le dinamiche del sinistro. In quel frangente di tempo, l’assicuratore fa richiesta agli automobilisti in merito ai nominativi da fare riguardanti i probabili testimoni. In taluni casi, però, qualcuno ha voluto tentare di imbastire una truffa affidandosi a un falso testimone.

Cosa dice la legge in merito

Al momento in cui la controparte si presenta in aula con un testimone falso, allora la parte lesa potrebbe anche procedere con una denuncia. La normativa in merito a questa situazione è ben scritta all’interno dell’art. 372 del Codice Penale, ma può essere applicata solo dopo che il soggetto abbia testimoniato in tribunale.

Come difendersi dall'inganno dell'incidente
Come reagire alla truffa dell’incidente con testimone (Canva.com) – Biorace.it

Nel caso in cui vi sia un testimone, complice del truffatore, che affermi di aver visto come si siano svolti i fatti, si deve assolutamente avviare una causa di tipo civile. Per poter avviare questa pratica, l’automobilista vittima del raggiro deve conferire il mandato di risarcimento al suo avvocato. I testimoni di cui ci si avvale in tribunale dovrebbero esser stati segnalati all’assicurazione nel momento in cui è partita la denuncia riguardante l’incidente.

Solo un esperto potrebbe affrontare una situazione del genere senza generare degli errori legali. Infatti, l’avvocato in questione è poi chiamato a inviare alle parti un invito per poter stipulare la nota convenzione sulla negoziazione assistita. In termini tecnici, viene definito invito a conciliare e in tal modo viene presa in causa anche l’assicurazione la quale non ha soddisfatto la richiesta in merito al risarcimento.

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